venerdì 28 maggio 2010

Senti chi parla


Il DDL sulle intercettazioni sta per passare come legge vera e propria. La costituzione piange, così come i diritti umani, ma ridono ancor di più i vari Anemone e gli sciacalli aquilani.
Questo disegno di legge da terzo Reich ha due precisi compiti: imbavagliare la stampa e mettere i bastoni fra le ruote alla Giustizia. Stampa e Giustizia, due elementi che mai come adesso sono di vitale importanza in questo paese. Italia piena di criminali e di corrotti, la politica e l'imprenditoria rivelano una casta, la cosiddetta cricca, che distribuisce appalti e soldi pubblici in base a scambi di favori.
Italia piena anche di giornalisti al soldo del potente, al soldo di questa stessa cricca. E il governo, coerentemente, rende onore a questo andazzo tutto italiano, conferendogli anche uno status legislativo. Dopo il DDL intercettazioni i giornalisti saranno meno giornalisti e i corrotti saranno meno corrotti.

E' il piano di rinascita dell'Italia che Licio Gelli ha scritto quello che si sta completando. E' inevitabile non pensare alla P2 di questi tempi. Una cricca che comanda l'Italia intera, un casta di potenti che, davanti a un tavolo, fra risate e battute, parlano di soldi, parlano di potere, parlano di controllo.

C'è però un rischio in tutto ciò. Sorprendentemente, c'è la rivolta dei giornalisti, indignati da questo disegno di legge. Da più parti si avvisa la popolazione che ogni cittadino può rivolgersi alla corte di Strasburgo, per impedire che questo Disegno Di Legge diventi Legge a tutti gli effetti.

E i magistrati? Si ribellano. Tramite Di Pietro anche, fanno sentire la loro voce. Ma è una voce flebile, troppo debole. La Giustizia sembra esser stanca di tutto questo, sembra demoralizzata.
E questo non è un bene. Non è un bene che siano i giornalisti i portavoce di questa protesta. Perché in un paese in cui i colpevoli non potranno più essere scoperti ci sarà ben poco da raccontare, i giornalisti avranno ben poco da scrivere.

La nostra battaglia deve seguire prima la giustizia, poi la libertà di stampa.

E' una situazione paradossale, dover preferire un diritto ad un altro, la corretta giustizia rispetto alla libertà di informazione. Paradossale e ironico.
Proprio per questo tragico.

martedì 25 maggio 2010

Sant'Oro


Michele Santoro chiude Annozero dietro lauto compenso: 10 milioni di euro, una enormità, anche per la televisione, specialmente se pubblica. Visivamente agitato, Santoro ha spiegato le sue motivazioni nell'anteprima dell'ultima puntata di Annozero. Circondato come il generale Custer, invece di perire gloriosamente, scappa in modo vigliacco, il capitano Edward J. Smith che abbandona il Titanic. I guerrieri sioux rispettarono il corpo di Custer, non lo violarono, a Santoro non risparmiano neanche quello, lo umiliano, il santone del giornalismo libero italiano adesso è meno Sant(o) e più Oro.

Come giudicare questa cosa? Da una parte c'è l'indignazione, c'è la consapevolezza ormai consolidata che in Italia tutti sono in vendita, basta proporre il giusto prezzo. La seconda modalità di giudicare questa vicenda è tipicamente italiana: cosa avreste fatto voi al posto suo? Avreste continuato a combattere contro tutto e tutti, nonostante processi, avvisi di garanzia e minacce di stampo mafioso arrivino con una regolarità agghiacciante alla porta di casa tua?

E adesso i vari Ghedini, Belpietro e compagnia bella cosa faranno? Rinnoveranno la tessera a Porta a Porta, stabilendo anche l'ubicazione esatta degli svariati nei di Vespa sul suo viso? E cosa farà Travaglio, unica bandiera di un giornalismo semmai sopra le righe, ma provocatorio come dovrebbe esserlo per natura?

Su tutto ciò l'ombra nera del controllo, quello totale. Una Metropolis d'informazione, primo passo verso una Metropolis vera e propria.

sabato 22 maggio 2010

Una Zanzara all'Aeroporto




Questo è il primo post di un esperimento. Non sono mai stato tanto dietro ai blog (o blogs? boh!) ma un bel giorno di Maggio non avevo un cazzo che fare (cioè, dovrei studiare a dire il vero...), ho visto un po' di blog (prettamente di autori di fumetti) e ho avuto la curiosità di poter utilizzarne uno. Ho già un sito, il celeberrimo "Osservatori Esterni", dove posso parlare di quello che voglio, ma con le dovute limitazioni che si addicono ad una webzine di critica multimediale (non posso recensire le tette di Pamela Anderson, per dirne una).
Il nome è dovuto al mio tormento pescarese (le zanzare) e alla mia nuova esperienza (gli aeroporti). Sono reduce da London, England (!!!), ma è negli aeroporti che ho imparato qualcosa di essenziale nella vita: devi stare attento all'umore dei vulcani.
Hanno davvero un caratteraccio.