venerdì 25 febbraio 2011

Nichi Vendola: Ritorno alle Origini?


Da qualche parte ho letto che se nelle prossime, possibili elezioni politiche andassero a votare esclusivamente gli under 25, il presidente della regione Puglia Nichi Vendola straccerebbe la concorrenza. PD, PdL, Lega, M5S, FLI e compagnia bella dovrebbero tutte arrendersi: Vendola è l’Obama voluto dai giovani, colui che potrà cambiare le sorti di una cultura italiana sempre più agonizzante.

Il suo essere omosessuale, il suo essere spesso e volentieri impulsivo nel dibattito (celebre un “vaffanculo” in diretta a Gasparri in una puntata di Ballarò), nonostante utilizzi un linguaggio talmente artefatto da risultare noioso e spesso incomprensibile, ma che, incredibilmente, poche volte puzza di falso, lo ha reso nel giro di poco tempo un'icona della Sinistra, e in generale, un'icona della gioventù.

Nichi Vendola ha saputo raccogliere quella vasta schiera di giovani che non riconoscendosi nell’apolitica rivoluzionaria di Beppe Grillo, in ogni caso chiede a grande voce un cambiamento. Per molti rappresenta l’unico uomo politico votabile: “Per fortuna che c’è Vendola, altrimenti non saprei proprio chi votare”, vi sentirete dire da molti. Anche le imitazioni di Checco Zalone hanno probabilmente giovato alla sua immagine.

Le politiche giovanili di Nichi Vendola fanno addirittura scuola in Europa: "Bollenti Spiriti", "La Fabbrica di Nichi", tutte strategie politiche ed economiche per sovvenzionare i giovani, per sovvenzionare soprattutto il loro spirito artistico, sulle onde del motto “Non chiediamoci cosa possiamo fare per i giovani, ma cosa i giovani possono fare per noi”.

Personalmente sono molto combattuto sulla figura di Vendola. Indagato per concussione nell’inchiesta sulla Sanità dalla Procura di Bari, ma prosciolto (si è difeso con termini che non vanno molto lontano dall'attuale monologo berlusconiano: "Nella lotta politica, continuo ad essere contrastato con mezzi impropri" ha detto, citando la magistratura pugliese), ha finanziato con 60 milioni una succursale del San Raffaele di Don Verzè a Bari (una università privata), in cambio (si dice) di voti per le regionali, ha realizzato (ma sarebbe meglio dire terminato) la costruzione di alcuni inceneritori, nonostante il partito si chiami "Sinistra Ecologia e Libertà", sotto il suo governo in Puglia ci sono state si delle politiche giovanili quasi rivoluzionarie, ma il bilancio della Puglia è in netta perdita, soprattutto per colpa dello stesso Sistema Sanitario pugliese grazie a cui Vendola è stato iscritto nel registro degli indagati.

Questi sono (più o meno) i fatti. Questo è (più o meno) il personaggio Nichi Vendola. Le fonti sono (più o meno) attendibili. La sua omosessualità è allo stesso tempo un’arma in più e un punto debole in vista delle politiche a cui, penso, si candiderà quasi sicuramente.

Una ennesima grande speranza o un ennesimo grande inganno? Io, e molti altri come me, non vogliamo contribuire all’instaurazione di un ennesima stagione politica capeggiata da uomini dubbi, che si rivelano quello che non avremmo mai immaginato fossero nel momento in cui li abbiamo votati. Come le nostre famiglie che, in buona fede, hanno votato Berlusconi nel '94, una scelta quasi obbligata dopo Tangentopoli, oggi potremmo trovarci a votare Vendola, e non vorrei che i nostri figli possano dire la stessa cosa. La cosa più grave credo sia il finanziamento all'università privata del San Raffaele, specialmente dopo le durissime contestazioni alla riforma Gelmini di cui Vendola si è reso in qualche modo portavoce. Combattere il finanziamento alle università private è stato il leit motiv di quelle proteste: Vendola lo ha fatto, è un fatto comprovato.

In questo continuo gioco di rimandi, la paura di affidare il potere a uomini che non lo meritano c’è sempre, anche se questa paura magari non è giustificata.

E sinceramente non so se la paura di votare Vendola sia giustificata o meno.