giovedì 2 giugno 2011

Il Sogno nucleare




La notte del 26 Aprile 1986 il reattore n. 4 della centrale nucleare di Chernobyl esplose. Il regime sovietico impedì la diffusione della notizia per una settimana: solo quando in una centrale nucleare in Svezia si verificò un aumento delle radiazioni dal motivo apparentemente sconosciuto, e individuata la fonte in Ucraina, il governo russo dovette ammettere sotto pressione internazionale, ma con molta tranquillità, la notizia. Era l'epoca della Guerra Fredda, il muro di Berlino sarebbe caduto tre anni dopo. Il primo ministro russo Gorbaciov, eletto da circa un anno, cercò in tutti i modi di non sfigurare agli occhi del mondo: la gloriosa nazione comunista era più impegnata a raggiungere le stelle, in continua competizione con l'America di Ronald Reagan, piuttosto che proteggere i suoi cittadini dal pericolo nucleare.

Lo scoppio causò la morte istantanea di due persone che lavoravano nella centrale. Nel periodo immediatamente successivo morirono una trentina di vigili del fuoco accorsi sul posto per spegnere l'incendio radioattivo. Una stima, stilata nel 1996, comunicò che per la sciagura di Chernobyl morirono circa 8.000 persone (l'ONU ne ha riconosciute 4.000), oltre a far accrescere del 100% l'incidenza dei tumori alla tiroide nei bambini in quelle regioni. Altre stime molto più attuali parlano di 500.000 morti dovute alle radiazioni causate dallo scoppio del reattore n. 4. Secondo una proiezione statistica nei prossimi 70 anni sono previsti 10.000 casi di cancro in Russia e 25.000 in tutto il mondo.

Le cause dello scoppio di quella centrale sono ormai accertate: oltre a difetti strutturali ben noti alle autorità russe, intervenne anche il fattore umano: il vice-capo ingegnere Anatolij Djatlov insistette nell'eseguire un test sul reattore n. 4 per conseguire vantaggi politici all'interno del partito. Nonostante l'opposizione di tutti i tecnici presenti quella tragica notte, Anatolij Djatlov costrinse tutti nell'eseguire il test. E fu nube tossica, che arrivò a raggiungere anche il Nord America, con una potenza radioattiva enormemente superiore a quella della bomba che distrusse Hiroshima. Nonostante tutto ciò la centrale di Chernobyl rimase attiva con due reattori (il terzo venne "spento" per dei guasti tecnici) fino al 2000. La gente lì ci ha lavorato fino al 2000. E pochi sanno che il pericolo Chernobyl è ancora altissimo: il sarcofago, costruito a tempo di record per coprire il vulcano nucleare, sta cedendo. E' in progettazione la costruzione di un nuovo sarcofago, che dovrebbe risolvere il problema per sempre (sempre=poche centinaia di anni).
Ma mancano i fondi. Mancano i soldi.

Una centrale nucleare, realizzata a regola d'arte, e controllata da uomini immacolati e perfetti, ligi al dovere, non potrebbe comunque essere sicura al 100%: a Fukushima lo sanno bene. Sanno bene che i terremoti e gli tsunami non si possono prevedere. Anche la centrale nucleare di Fukushima presentava difetti di costruzione, è bene precisarlo. Era una centrale vecchia, costruita negli anni 70, senza rispettare le norme, per l'intento del governo giapponese di contenere i costi.

La presenza di centrali nucleari sul territorio nazionale, oltretutto, rende quel territorio un obbiettivo militare. In un possibile conflitto bellico, sabotare una centrale nucleare, o anche solo bombardarla, è un rischio troppo grande, specialmente se si tiene conto degli attentati terroristici di matrice islamica. Le Torri Gemelle, anche quelle, ne sanno qualcosa. Le centrali nucleari sono un arma a tutti gli effetti, pale eoliche e pannelli solari no.

Ci hanno detto che l'energia nucleare è un'energia pulita. Al giorno d'oggi non è ancora stato trovato un metodo per smaltire le scorie nucleari, se non quello di seppellirle sotto un sarcofago di cemento. Ci hanno detto che l'energia nucleare è per sempre. Ma non ci hanno detto che anche l'uranio, così come il petrolio, prima o poi finirà.

Ci hanno detto che non possiamo continuare ad importare energia, pagando il doppio di quanto la pagheremmo se la producessimo noi con le nostre centrali nucleari. Ci hanno detto che le energie rinnovabili sono una truffa colossale, su cui anche le mafie ci speculano. Ci hanno detto che abbiamo bisogno di tot energia. Nessuno ha detto che questo livello di tot energia può essere abbassato, e anche drasticamente. Ci hanno detto che la tecnologia nucleare si evolverà sempre più nei prossimi anni, raggiungendo la soglia di rischio zero, ma non ci hanno detto che anche la tecnologia delle energie rinnovabili si evolverà sempre più nel corso degli anni, e potrebbe anche raggiungere la produttività energetica nucleare, chissà. L'architettura, in primis, grazie allo studio di materiali specifici, è in grado oggi di abbassare dell'80% il consumo di una casa: cliccate QUI per capire di cosa sto parlando.
Persino la merda è un combustibile che può generare energia pulita.

Il sogno nucleare è fallito dal momento in cui la prima persona è morta a causa delle radiazioni di Chernobyl. Non si può dire alla gente che il nucleare è sicuro, che il nucleare è il futuro. Ogni cosa che porta vantaggi ha il suo prezzo, ma in questo caso il prezzo è troppo alto, è insostenibile. Dovremmo pagare l'energia il doppio di quanto la paghiamo, pur di evitare il nucleare in Italia. Sarebbe comunque un prezzo irrisorio rispetto al solo rischio che, prima o poi, qualche nostro familiare, o le generazioni future, possano subire i devastanti effetti del nucleare, possano essere vittime di cancro fulminante. A ben vedere tutto il discorso sul nucleare non ha una benché minima parvenza di senso: chi è il pazzo che per pagare meno una cosa, è disposto a correre il rischio di avvelenare tutto il suo mondo?

Ci hanno detto che il nucleare è il futuro.
Nessuno però ci ha specificato che in questo futuro la razza umana non è contemplata.


PS: al referendum votate come cazzo volete, o non andate a votare. L'importante è che sappiate che il vostro gesto avrà delle conseguenze sul vostro futuro, sui vostri figli. Con cui dovrete fare i conti prima o poi.