sabato 22 gennaio 2011

La mia Generazione




Sono venuti al mondo per osservare la disfatta delle classi sociali, per prendervi parte e costruire, mattone su mattone, la sconfitta del sogno voluto da quel Dio che ci comanda, ma che col tempo si è scoperto una Waterloo planetaria.

Sono nati già battezzati, battezzati nel sacro nome sella sconfitta inconsapevole, sono nati nella chimera di un sogno americano che più europeo non si può: è il sogno di una fenice costretta a fumarsi le proprie ceneri.

Sono quelli che dormono di giorno e vivono di notte, sono reietti della società produttiva, hanno possente cultura contemporanea, hanno aspirazioni artistiche mai soddisfatte e spesso represse dalla propria accidia, futuri Elvis nati a Ceglie Messapica, sono involucri di carne umana pulsante e sanguinante, fortemente emotivi, consapevolmente inutili ma bastardamente fieri del loro ruolo, vittime di un sistema che necessariamente dovranno ereditare, e inevitabilmente faranno fallire.

Sono quelli che sognano, ma in maniera silenziosa, le ali sono fasciate, a stento riescono a carpire le folate di vento, che dureranno purtroppo poco. La sconfitta li ha forgiati, la rabbia li ha scomunicati, l'autostima li ha sbeffeggiati, l'ironia li ha salvati, regalandogli una chimera, una parvenza di completezza.

Sono i nati negli anni 80. Sono il futuro del mondo.

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