martedì 1 giugno 2010

A volte ritornano...




Nel 1992 l'allora presidente del consiglio Giuliano Amato varò una manovra finanziaria da 90 mila miliardi di lire per sanare i conti pubblici.
Nel 1992 la lira era appena uscita dall'Europa.
Nel 1992 Falcone e Borsellino erano appena morti.
Nel 1992, soprattutto (parlando in termini politici), scoppiò Tangentopoli. Il sistema di corruzione che includeva i maggiori partiti dell'epoca per finanziamento illecito scoppiava, e con esso anche la rabbia degli italiani. Incredibile: forse per la prima volta nella storia italiana il popolo reagiva, si vergognava di chi lo rappresentava, e chiedeva ad alta voce giustizia agli eroi dell'epoca: Antonio Di Pietro in primis e Gherardo Colombo (quest'ultimo, ricordiamolo, magistrato che scoprì anche l'esistenza della Loggia P2 di Licio Gelli nel 1981).

Torniamo ai tempi nostri adesso.

Nel 2010 il governo Berlusconi ha da poco varato una manovra finanziaria di 25 miliardi di euro, pari a 50.343.020.000.000 di Lire. Altrimenti si fa la fine della Grecia, ci comunicano dalla regia.
Nel 2010 è scoppiato il caso Scajola, che sembra poter essere la punta dell'iceberg di una nuova Tangentopoli "modernizzata".
Per fortuna di Falcone e Borsellino non ne sono morti, anche se una recente inchiesta ha svelato che dietro le stragi di Capaci e di Via D'Amelio ci potrebbe essere un committente politico all'epoca emergente. Come si chiama quel partito che è salito al potere nel '94? Cavolo, non me lo ricordo... Si, insomma, quello li.
Nel 2010 non sembra ci siano i presupposti concreti per uno scoppio di una Tangentopoli bis, anche se di motivi ce ne sarebbero a bizzeffe, motivi accumulati nel corso di questi anni che ci separano da Tangentopoli.

Questo invece è roba di pochi mesi fa: il grande regista Monicelli, in un intervento a Raiperunanotte, ha invocato una rivoluzione che in Italia non è mai stata fatta. Quella rabbia appena accennata nel '92 potrebbe esplodere 18 anni dopo, secondo alcuni.

Chissà, forse è diventata maggiorenne.

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